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Kobarid (Caporetto)

Italia, 2019, experimental, 100', 4K

"Le parole con cui il film esprime i vari momenti della tragedia di Caporetto

(e di tutte le guerre) sono profondamente commoventi. Colpisce anche il particolare linguaggio cinematografico, che usa l'immagine a volte come pausa riflessiva, a volte come contrappunto, lasciando però alla voce umana il compito di toccare a fondo anima e corpo".

(Franco Piavoli, regista)

Kobarid racconta la guerra, la disfatta, il fallimento delle politiche di potenza, il massacro dei soldati e dei civili e lo fa dando voce alle montagne, ai boschi, alle trincee, alla moltitudine di anonimi soldati che nella lotta per la sopravvivenza non perdono la loro umanità, anzi riscoprono, nella terra di nessuno tra la vita e la morte, il senso di fratellanza e la solidarietà che il delirio nazionalista e bellicista aveva spazzato via. Kobarid è la voce dei senza nome e dei senza voce, dei soldati semplici gettati di fronte alla quotidianità della morte. Kobarid è un inno alla vita, corale, tragico, poetico, in tempo di guerra. La voce di Kobarid è la voce delle tante guerre ancora in corso, è il fiume carsico che interrandosi resiste alla desertificazione della guerra, alla sua tabula rasa. La voce di Kobarid ci racconta che ogni nuovo inizio germoglia nella disfatta.

 

Kobarid tells the war, the defeat, the failure of power politics, the massacre of soldiers and civilians, and it does so by listening to the voice of the mountains, the forests, the trenches, to the multitude of anonymous soldiers who, in a battle for survival, never lose their humanity, but on the contrary rediscover, in the no man’s land between life and death, the sense of brotherhood that the warmongering Nazi delirium had swept away. Kobarid is the voice of the nameless and of the voiceless, of the simple soldiers left to face the everyday event of death. Kobarid is a hymn to life, coral, tragic, poetic, in a time of war. The voice of Kobarid is the voice of the many ongoing wars, it is the underground river that by disappearing resists the desertification of war, its tabula rasa. The voice of Kobarid tells us that every new beginning originates in defeat.

Festivals

2019 lug, Ischia Film Festival - Concorso Documentari

2019 mag, Roma3FilmFestival

2019 gen, Trieste Film Festival, Documentary Competition

“Ho visto il film Kobarid. Un’emozione inaspettata potente che ti impone di cercare dentro di te. Un film che senti sulla pelle e ti costringe a prendere contatto e a pensare”.

(Carla Centioni, Ponte Donna)

un film di / a film by

Christian Carmosino Mereu

 

con la voce narrante di / with the voice of

Alessio Boni

 

anno di produzione / year of production: 2019

durata / lenght : 100’

paese / country : Italia

formato di ripresa / shooting format: 4K, scope

formato di proiezione / screening format: DCP

ambientazione / location:  Kobarid (Caporetto) e Valle dell’Isonzo - Slovenia

 

prodotto da / produced by

Christian Carmosino Mereu

in associazione con / in association with

Fabrizio Mambro

Incandenza Film

CPA - FilCoSpe - Università Roma Tre

 

sceneggiatura / screenplay

Christian Carmosino Mereu, Marina Margioni

 

montaggio / editing

Fabrizio Mambro

 

fotografia, presa diretta, produzione esecutiva /

photography, sound recording, executive production

Christian Carmosino Mereu

 

musiche / music by

Svarte Greiner

montaggio del suono / sound design

Riccardo Spagnol

 

postproduzione, color, supervisione alle musiche /

postproduction, colour, soundtrack supervision

Fabrizio Mambro

 

dipinto poster / poster painting

Giancarlo Savino

 

trailer

Tiziana Terranova

 

traduzioni / translations

Emma Catherine Gainsforth

Helen O'Keeffe

Aïmata Angela Guillain

mezzi tecnici / equipments

Centro Produzione Audiovisivi

Dipartimento Filosofia, Comunicazione e Spettacolo

Università degli Studi Roma Tre

Press Kit

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